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Immagine del redattoreTratto dal Web

Bokeh


Bokeh è una parola giapponese che significa “sfocato”, “fuori fuoco“.

Da un punto di vista tecnico, in fotografia si utilizza per indicare la qualità di sfocatura di un obiettivo.

E, di riflesso, per “effetto Bokeh” si intende quel caratteristico sfocato che avrai sicuramente visto in tante fotografie, e che quando fatto bene risulta davvero efficace.

In questo articolo cercheremo per prima cosa di approfondire il bokeh in maniera tale da:

  • Capire bene di che cosa si tratta e quando usarlo, attraverso alcuni esempi di applicazione

  • Scoprire la tecnica per ottenerlo

Si tratta infatti di una risorsa creativa e compositiva davvero importante.


Ti faccio una domanda: secondo te in una fotografia è utile avere delle parti sfocate?

Mi spiego meglio: ovviamente non mi sto riferendo a uno sfocato ottenuto “per sbaglio”, come per esempio in un ritratto in cui per errore gli occhi non risultano a fuoco.

Ti sto parlando di uno sfocato voluto, studiato, che serva a dare qualcosa in più alla fotografia.

Pensa ad un ritratto di una persona in primo piano su uno sfondo sfocato (si definisce anche col termine inglese “blurred background”).

Che effetto ti fa?

Sicuramente il soggetto principale risalta di più perché non viene “fagocitato” dai dettagli dello sfondo.

Ma far risaltare il soggetto principale è solo uno degli utilizzi possibili dell’effetto Bokeh.

Altri sono, per esempio:

  • Nascondere uno sfondo poco bello e interessante

  • Guidare l’occhio di chi guarda l’immagine verso il punto di interesse.

  • Aggiungere un tocco di magia, soprattutto col bokeh di luci (lo vedremo fra poco)

Vediamo qualche esempio, e ognuna di queste applicazioni sarà chiarissima.

Bokeh per isolare il soggetto

Lo sfondo di per sé potrebbe anche essere interessante, ma è “troppo” rispetto alle dimensioni del soggetto principale!

Sfocandolo sei invece in grado di valorizzare il tuo primo piano, e di catturare anche quei riflessi pentagonali, che rendono la foto ancora più interessante.

Tra l’altro, lo sapevi che la forma di quei riflessi dipende dal numero e dalla forma delle lamelle del diaframma del tuo obiettivo? Sì, esatto. Cambiando obiettivo, gli stessi riflessi avrebbero un aspetto diverso.

Quando dunque compri una lente, non badare solo all’apertura del diaframma, ma anche a come è costruito.

Bokeh per nascondere un sfondo poco interessante

Ritrarre con la tecnica del bokeh nasconde allora uno sfondo poco significativo, valorizzando il volto ed evitando distrazioni allo spettatore.

Bokeh per guidare l’occhio di chi guarda

Il fotografo vuole che il tuo sguardo parta dalla mano, ma che poi si concentri rapidamente su ciò che è appoggiato sulla mano!

Per farlo utilizza l’effetto bokeh per limitare la profondità di campo di questa immagine a solo una piccola porzione degli acini. (se vuoi sapere di più sulla profondità di campo, leggi qui)

Bokeh “magico”

Finora abbiamo parlato dell’effetto bokeh usato per sottrarre qualcosa all’insieme dell’immagine, in maniera tale da valorizzarne una parte.

Ma l’effetto bokeh può anche essere utilizzato per aggiungere.

Vediamo allora alcune applicazioni interessanti di questo concetto:

  • Foto tutte sfocate

  • Utilizzo delle luci per creare “atmosfere”

  • Utilizzo del bokeh come parte integrante di una immagine.

Anche qua, qualche esempio sarà utile.

Chi ha mai detto che per essere bella una fotografia debba essere per forza a fuoco? A volte sfocare può servire per rendere accattivante un soggetto che diversamente non lo sarebbe.


Come ottenere l’effetto Bokeh

Per ottenere lo sfocato in fotografia devi seguire queste poche regole:

  1. Metti a fuoco il soggetto

  2. Utilizza la massima apertura di diaframma del tuo obiettivo

  3. Utilizza una lunghezza focale il più possibile elevata

  4. Modula l’effetto che vuoi ottenere giocando con le distanze

Spieghiamole una per una

Il rapporto soggetto /sfondo nel Bokeh

Per prima cosa, se vuoi isolare un soggetto in primo piano, devi metterlo perfettamente a fuoco.

Sembra banale, ma la verità è che quando analizzo le foto che mi inviano i lettori, ingrandendole, vedo errori di messa a fuoco in una percentuale elevatissima di casi.

Il fatto è che ci si fida troppo:

  • Dell’autofocus della fotocamera, magari utilizzandolo in una modalità non corretta per quel tipo di foto

  • Dello schermo LCD: al piccolo ingrandimento dello schermo della fotocamera, sembra sempre tutto a fuoco. Spesso non lo è.

Quindi:

  • Approfondisci le funzioni AF della tua macchina fotografica (spot, matrix, tracking, etc etc), così da usare quella migliore per ogni occasione.

  • Zooma dentro la foto subito dopo lo scatto, e controlla se davvero il soggetto è a fuoco anche ad ingrandimenti 6-7X

Diaframma e effetto Bokeh

Per massimizzare l’effetto, imposta un diaframma aperto al massimo.

Normalmente, per darti un punto di riferimento, l’apertura del diaframma deve essere da f/4 in giù.

Questo perché aprendo il diagramma si ottiene una minore profondità di campo, cioè diminuisce la zona di messa a fuoco.

Per quanto riguarda il bokeh sulle luci poi, ricorda:

  • Più è aperto il diaframma, più il riflesso delle luci appare morbido e rotondo

  • Meno è aperto il diaframma, più il riflesso delle luci appare netto e poligonale

Lunghezza focale e effetto Bokeh

Per ottenere un buono sfocato in fotografia è importante scegliere le lenti giuste.

Minore è la lunghezza focale, maggiore è la profondità di campo, minore è l’effetto BOKEH. ( Ricorda: Minore ->Maggiore->Minore)

Mentre:

Maggiore è la lunghezza focale, minore è la profondità di campo, maggiore è l’effetto BOKEH. ( Ricorda: Maggiore ->Minore->Maggiore)

Quindi per esempio è difficile (ma non impossibile) ottenere un buon effetto Bokeh usando lunghezze focali minori di 70 mm.

Il che rende qualche volta problematico fare dei buoni Bokeh nel ritratto se usi un tipico 50 mm (dovrai lavorare bene sulle altre variabili: apertura diaframma, distanza dal soggetto, distanza soggetto/sfondo, etc.)

Mentre è facile ottenere un buon effetto bokeh usando ampie lunghezze focali, per esempio dai 200mm in su. In questo caso però, schiaccerai anche molto la prospettiva, arrivando ad effetti paradossali come il naso a fuoco e le guance no.

Quindi, attento!

Uno sfocato bello ed equilibrato si ottiene non spingendo al massimo una delle variabili che abbiamo visto, ma dosandole tutte in maniera opportuna.

Ed in questo, ti aiuta molto avere l’obiettivo fotografico “giusto”

Distanza dal soggetto ed effetto Bokeh

Ci sono infine due trucchetti che devi sapere, e che dipendono dalle caratteristiche fisiche dei sistemi ottici:

  • Più il punto di fuoco è vicino, minore è la profondità di campo. Quindi se il soggetto è vicino alla fotocamera, l’effetto Bokeh che otterrai sarà più pronunciato.

  • Lo sfocato cresce al crescere della distanza rispetto al punto di fuoco. Quindi più il soggetto (che metti a fuoco) è lontano dallo sfondo che vuoi sfocare, maggiore sarà l’effetto Bokeh a parità delle altre condizioni.

Le focali ideali per il Bokeh

Se cerchi un obiettivo che ti permetta di ottenere un buon effetto bokeh, ecco i mie consigli:

Privilegia lenti con lunghezza focale fissa

Le ottiche fisse sono in genere più luminose degli zoom, cioè presentano una maggior apertura del diaframma, e quindi, come abbiamo visto sopra, una enfatizzazione dell’effetto bokeh.

Certamente esistono anche ottiche zoom con diaframma molto aperti, però costano molto di più di una fissa, perché più difficili da costruire.

Privilegia lenti con ottiche standard, cioè con lunghezza focale 50 mm o poco più

Se il primo punto è logico rispetto a quanto visto sopra, questo secondo punto sembra un po’ paradossale.

Abbiamo infatti detto che il teleobiettivo enfatizza l’effetto Bokeh … Perché allora privilegiare ottiche standard o con tele poco spinto?

Il fatto è che il teleobiettivo tende a schiacciare la prospettiva.

E questo significa, per esempio nei ritratti, in cui lo sfocato è usatissimo, appiattire e allargare il volto del soggetto.

Quindi è senz’altro preferibile rinunciare al tele e utilizzare una 50 mm luminosa, a massima apertura del diaframma, e andare il più vicino possibile al soggetto (ricordi? più sei vicino, migliore è l’effetto bokeh).

Cosa intendo per il più vicino possibile? Abbastanza per avere un buon bokeh, ma non troppo se no anche in questo caso si generanno altre distorsioni ottiche.

Questo per dire che, come sempre in fotografia, le cose non sono mai semplici come sembrano, e bisogna imparare a dosare gli elementi fra loro.

Ma non ti preoccupare, con l’esperienza e l’esercizio tutto ti verrà naturale.

Un’ultima parola sull’effetto Bokeh.

Non ne abusare!

E’ tipico infatti, una volta che un fotografo lo “scopre”, che poi lo infili un po’ dappertutto.

All’inizio ci può stare, perché è una maniera per perfezionarne la tecnica. Ma non deve diventare né un’esagerazione, né la tua unica cifra stilistica, se no da possibilità si trasforma in limite.

Per usarlo quando devi e non ” a caso”, ti do un ultimo consiglio …

Ricordi cosa ho detto a proposito delle situazioni di utilizzo?

Puoi utilizzare l’effetto bokeh sia per sottrarre che per aggiungere qualcosa alle tue foto.

Allora, quando hai chiaro cosa stai aggiungendo o sottraendo, usalo. Quando invece vuoi “sfocare” e basta, senza che la cosa abbia più di tanto senso, lascia stare e fai invece una bella foto tack sharp.

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