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Lee Friedlander, il fotografo più eclettico della storia



Molte volte mi è capitato di sentire discorsi sulla specializzazione fotografica, intesa come l’unica strada per diventare un grande fotografo. Se vuoi emergere, dedicati ad un solo genere fotografico. Se fai fotografia di strada non puoi essere anche un ritrattista. Oppure, se fotografi ai matrimoni, non puoi diventare anche un grande fotografo di moda. La storia di Lee Freidlander dimostra che i limiti sono solo mentali. Il fotografo statunitense, infatti, oggi quasi 90enne (è nato nel 1934) è la prova vivente che l’eclettismo di altissimo livello è possibile. Oggi, probabilmente, Friedlander è conosciuto soprattutto come fotografo di strada. Ma, dopo che ti avrò raccontato un po’ della sua storia, ti renderai conto di quanto sia riduttivo considerarlo “solo” uno street photographer.

Un po’ di storia La carriera da fotografo di Lee Friedlander inizia a soli 14 anni, quando gli commissionano la foto di un cagnolino da stampare su un centinaio di biglietti di auguri. Sono gli anni ’40 e probabilmente è il primo esempio di biglietto d’auguri personalizzato. Con quei primi soldi Friedlander investe in attrezzatura fotografica. Appena maggiorenne inizia a frequentare i locali blues e jazz di Washington. Per fare esperienza, scatta gratuitamente foto ai musicisti. Foto che piacciono a tal punto da iniziare ad ottenere alcuni lavori. Da lì, l’iperbole del successo segue a stretto giro. Viene assunto dalla Atlantic Records e i suoi scatti finiscono su dischi e copertine di musicisti sempre più famosi. Una carriera che lo porterà a fotografare personaggi del calibro di John Coltrane, Duke Ellington, Aretha Franklin e Ray Charles. Gravitando nel giro delle celebrità musicali, il suo nome diventa sempre più famoso, fino a diventare esso stesso una star. Qualunque musicista vorrebbe farsi fotografare da lui. Chiunque altro si sarebbe tenuto stretto quel successo, avendo pressochè raggiunto l’apice professionale nel suo settore. Non Lee Friedlander, che a quel punto inizia a sperimentare un genere fotografico che per lui è una novità: il nudo. In questa nuova sfida si dedica principalmente allo studio del bianco e nero e presto, anche in questo caso, i suoi scatti cominciano a fare il giro del mondo. Nell’arco di pochi anni diventa uno dei fotografi glamour più apprezzati del pianeta. L’apice lo raggiunge con un servizio fotografico dedicato Madonna e commissionato da Playboy. Ma adagiarsi sugli allori non è nel carattere di Lee Friedlander. Allora con l’amico Gary Winogrand e una Leica 35mm al collo, inizia a viaggiare in lungo e in largo per gli Stati Uniti, per anni. Il risultato è qualche migliaio di scatti, che rivoluzionano la fotografia di strada e fanno entrare, di diritto, Lee Friedlander nell’olimpo dei più grandi fotografi della storia. Più di chiunque altro, Lee Friedlander può insegnarti a migliorare come fotografo. La sua caparbietà, l’eclettismo, il talento ma anche l’umiltà, gli hanno permesso di reinventarsi più volte. Sempre con risultati straordinari.

In questo articolo ti presento 5 importanti lezioni estrapolate dalla sua filosofia. Ti saranno senz’altro utili per alzare il tuo livello come fotografo.

1. Entra in sintonia con la tua fotocamera “La fotocamera fa qualcosa che è diverso dal nostro modo di guardare. Non so voi, ma io ogni volta che acquisto una nuova fotocamera, posso metterci anni prima di entrare davvero in sintonia”. Insegnamento Questo è un argomento molto discusso tra i fotografi: il feeling con la propria fotocamera. La stragrande maggioranza rimane fedele ad un marchio per lungo tempo, se non per sempre. I più temerari cambiano produttore, ma molti rimangono della convinzione che non ci sia niente di meglio della fotocamera a cui sono abituati. È normale sentirsi a proprio agio con la macchina fotografica di sempre, ma questo non deve impedirti di ampliare i tuoi orizzonti. La tecnologia si evolve ed è un peccato privarsi a priori di nuove possibilità. Come dice Lee Friedlander, è necessario molto tempo prima di entrare in sintonia con una nuova fotocamera, ma ciò non significa che non avviene. Molti fotografi hanno l’abitudine di farsi prestare da un amico il nuovo modello di fotocamera a cui sono interessati. Per esperienza posso dirti che questo non è il modo migliore per familiarizzare con una nuova macchina fotografica. Innanzitutto non puoi tenere con te la fotocamera per mesi. Poi, non essendo un oggetto che ti appartiene, sarai giustamente molto accorto nell’utilizzarla. Questo limita moltissimo la tua capacità di familiarizzare con lo strumento. Il tuo giudizio, di conseguenza, sarà parziale e affrettato. Una volta individuato il modello che ti interessa, invece, la cosa migliore da fare è cercare quante più notizie possibili. Forum online e Youtube, per esempio, sono una miniera di informazioni. Puoi trovare opinioni personali, tutorial e prove sul campo. Quando avrai raccolto tutte informazioni necessarie, lanciati nell’acquisto senza remore. All’inizio avrai delle ovvie difficoltà. Ma ricorda che i limiti sono solo mentali. Scatta più possibile e vedrai che, molto presto, diventerà la tua fotocamera preferita.

2. Non preoccuparti di sbagliare “Se ogni volta che prendo in mano la fotocamera, facessi sempre scatti buoni, non avrei scattato così tanto in vita mia. La maggior parte dei miei scatti sono stupidi, perché mi servono per concentrarmi. Anche adesso, col digitale, non è diverso. Sono solo diventato un po’ più saggio, perché col tempo ho imparato cosa è possibile fotografare e cosa no”.

Insegnamento Una delle più grandi frustrazioni, per un fotografo, è uscire a fotografare e tornare a casa con pochissime foto buone. Chissà perchè, c’è l’errata convinzione che gran parte degli scatti che realizzi (se non tutti) debbano essere sempre foto memorabili. Ahimè, non è affatto così. Come ti spiega anche Friedlander, che come talento non è secondo a nessuno, la percentuale di buoni scatti è decisamente bassa. Se hai questa convinzione, inoltre, esiste anche un altro rischio: quello di scattare solo quando sei sicuro di catturare una foto buona. Questo uccide la tua probabilità di successo. Per ottenere buoni risultati, invece, è necessario anche realizzare scatti interlocutori, “di riscaldamento”, per trovare la concentrazione e migliorare il feeling con la situazione. Se scatti una volta ogni 10 minuti sarai anche meno pronto quando si presenterà la situazione ideale.

3. Non fossilizzarti sulle tue convinzioni “Una delle ragioni per cui ho iniziato a scattare con una Hasselblad è il fatto che mi permetteva di scattare in formato quadrato. Questo mi permette di aggiungere più contenuti alle mie immagini. Sembrava essere lo stesso rettangolo con il cielo più alto. Ho sempre voluto più cielo da un’immagine orizzontale. All’improvviso, l’intero albero era nella foto”. Insegnamento “La foto deve avere il formato 3×2, senza discussioni”. Sai quante volte ho sentito pronunciare questa frase dai miei colleghi? Molto meno dai miei allievi, invece. Più l’esperienza in campo fotografico è lunga, più le convinzioni sono radicate. Questo è un grosso limite. La fotografia, negli ultimi anni, è profondamente cambiata. Instagram è stato il primo scossone. Il formato quadrato (che peraltro si rifà al vecchio formato Polaroid) ha, un po’ alla volta, modificato il modo di “guardare” una fotografia. Anche il formato 4/3 delle macchine fotografiche compatte e mirrorless ha introdotto una variabile nuova. Infine gli smartphone, col formato panoramico 16:9, ci hanno abituato alla fotografia dall’aspetto “cinematografico”. Il formato fotografico è diventato ormai un linguaggio, anche nella fotografia professionale. Come suggerisce Friedlander, la foto 1:1 ti permette di avere spazi più regolari in tutte le direzioni. Il formato panoramico, invece, enfatizza i paesaggi o (se in verticale) le linee verticali. Molte macchine fotografiche moderne permettono di decidere il formato prima dello scatto. È vero, puoi ritagliare anche in postproduzione. Ma in questo caso si tratterebbe di una modifica a posteriori, che può penalizzare la decisione in fase di scatto. Se scegli il formato prima, invece, puoi decidere l’inquadratura migliore mentre scatti.

4. Dai tempo ai tuoi progetti “Scatto e metto le immagini in una scatola con su scritto “X” o qualsiasi altra cosa. Alla fine, se la scatola si è riempita, vuol dire che merita di essere guardata. Spesso lavoro su due o tre o quattro progetti contemporaneamente. Le persone mi dicono che sembrano tutte ben pensate, ma è solo perché ci ho lavorato molto a lungo”. Insegnamento Questo è un aspetto interessante, che non ti aspetteresti da un fotografo di grandissimo livello come Lee Friedlander. Il fotografo americano non si limita a realizzare un progetto alla volta. Al contrario, approfondisce più argomenti contemporaneamente e solo a posteriori decide se una raccolta fotografica merita di essere sviluppata oppure no. Questo è un grande insegnamento anche per me. Solitamente mi fossilizzo su un tema, per mesi fotografo solo quello e non do spazio ad altro. Poi capita che trovo lo sviluppo fotografico poco interessante e abbandono il progetto. Risultato: ho perso tempo prezioso e devo ricominciare daccapo, con un altro progetto. Molti fotografi lavorano in questo modo e, oggettivamente, è un modo sbagliato di sviluppare un racconto fotografico. Oltre che perdere tempo, alla lunga può diventare anche molto frustrante. Se segui il metodo di Lee Friedlander, invece, non ti precluderai nessuna possibilità. Anche le tue uscite fotografiche diventeranno più varie e stimolanti. Soprattutto, aumenterà considerevolmente le possibilità di iniziare (e concludere) un progetto interessante.

5. Tieni sempre gli occhi aperti “Solo il fotografo da studio ha il controllo completo della situazione. Quindi è impensabile avere il massimo controllo nella fotografia di strada. La cosa più importante è tenere gli occhi bene aperti, perché per strada possono accadere le cose più impensabili. Non devi essere fantasioso per imparare dove stare. Fondamentalmente sei vincolato alla cornice della tua foto, come un fotografo che scatta una foto di famiglia. L’unica cosa che puoi fare è fare mezzo passo avanti o indietro”.

Insegnamento La fotografia di strada, probabilmente, è il genere fotografico più complesso. Devi camminare tanto, devi tenere gli occhi aperti, devi essere sempre pronto a scattare e, non per ultimo, devi essere fortunato. La fortuna, però, te la devi anche guadagnare. Le situazioni potenzialmente interessanti vanno cercate e non devi mai abbassare la guardia. L’attenzione deve essere massima in qualunque momento. Nel momento in cui trovi le condizioni per ottenere un grande scatto, però, ci sono delle cose che puoi fare. E che possono essere decisive per non sprecare la grande occasione. Come ti insegna Friedlander, sii pronto a muoverti velocemente. Occorre grande esperienza per capire se devi fare un passo avanti o indietro, ma anche alzarti o abbassarti per cercare il punto di vista migliore. Un’altra cosa che devi fare, poi, è tenere la fotocamera sempre accesa, con il dito costantemente sul pulsante di scatto. Sembra un consiglio banale, ma non tutti lo fanno. Nella fotografia di strada la scena si evolve molto velocemente. Per accendere la fotocamera e scattare, puoi perdere secondi preziosissimi. Può rivelarsi un errore imperdonabile. Quindi portati qualche batteria di riserva in più, ma non spegnere mai la fotocamera.

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